La Cacca Malefica

Sembrava una giornata come tante altre a Hill-Valley, nel South Dakota. Nessuno poteva però immaginare che proprio quel giorno si sarebbe scatenato l’inferno in quella tranquilla cittadina, trasformandosi nel giorno più orrendo nella storia della pianeta Terra.

Tutto ebbe inizio in una villetta al numero 13 di Shadow Street. John Carter aveva appena finito di mettere a letto il suo adorato figlioletto Ted: «Adesso dormi e fa il bravo» sussurrò. «E mi raccomando... se ti svegli di notte non ti alzare dal letto e soprattutto non mangiare nulla, altrimenti sai cosa ti succede.»

«Ok papà. Te lo prometto» rispose Ted.

Sotto le coperte teneva le dita incrociate.



Quella notte tutt’a un tratto Ted si svegliò di sopraffanno: «Lo sapevo» sussurrò a sé stesso. «Anche questa notte non riesco a dormire tranquillo. Scenderò a mangiare qualcosa.»

Mentre scendeva le scale passando davanti alla camera dei suoi genitori, Ted sentiva dentro di sé di dover mantenere la promessa fatta al tanto amato padre, ma appena giunto davanti al frigorifero soffocò quel sentimento. “Ho proprio una gran fame” pensò. “Vediamo un po’ cosa c’è di buono qui!”

Aperto il frigo la sua attenzione fu subito colta da un piccolo pacchetto blu situato in fondo, incastonato dietro tutti gli altri alimenti. «Uhm… chissà cosa avrà preparato la mamma» si disse accingendosi a prendere il pacchetto. «Che profumino delizioso.»

Preso il pacco e richiuso il frigo, Ted iniziò a scartare la carta stagnola che avvolgeva il prelibato pasto. Appena vide l'interno del pacchetto rimase sorpreso: c’era una strana sostanza verde abbastanza solida, che emanava un denso odore di pollo fritto. “Ma che diavolo è questa roba?" pensò mentre prendeva un cucchiaio dal cassetto. “Non ho mai visto niente di simile.”
Prese una porzione dello strano alimento e se la ficcò in bocca.

Appena mandato giù il boccone, il ragazzo si sentì immediatamente sazio, come se avesse mangiato un pollo intero. «Uhm… buono, ma basta così, sono pieno» si disse. Rimesso a posto il pacchetto in frigo, ritornò verso le scale per tornare a letto quando improvvisamente un dolore atroce si impossessò del suo stomaco.

Grhooowl!

La pancia del giovane ragazzo tuonò come un mostro infuriato. Di corsa Ted si precipitò verso il bagno al piano di sopra. Dopo una buona mezz’ora trascorsa sul gabinetto, si alzò dalla tazza e premette il tasto per lo scarico, ma notò che l’acqua non scendeva. «Mah» sospirò. «Si sarà intasato il wc, domani papà lo aggiusterà» concluse fiducioso. Chiuse la porta del bagno e si infilò di nuovo al caldo nel suo lettino convinto di aver mangiato qualcosa del tutto normale quella notte e pensando che il wc si fosse semplicemente intasato come altre volte.

Non poteva sapere di quanto si stesse sbagliando.



La mattina dopo Ted si svegliò molto presto che i suoi stavano ancora dormendo. Si vestì e decise di uscire con il suo amico George. Prima di scendere però si recò in bagno. Appena posò lo sguardo sul wc notò qualcosa di incredibilmente strano: il fondo della tazza era completamente pulito e non c’era traccia del suo bisogno di quella notte. «Come è possibile?» si chiese sorpreso. «Forse papà si è alzato presto, ha aggiustato lo scarico ed è ritornato a letto. Sì, sarà andata sicuramente così» si convinse.

Purtroppo però le sorprese per Ted quella mattina erano appena cominciate.

Scese le scale e giunto in soggiorno si trovò di fronte uno spettacolo sconvolgente: tutti i mobili e altro che si trovavano sulla strada per la porta di ingresso, erano completamente inzuppati di cacca. La porta stessa ne era ricoperta e l’odore nella stanza era insopportabile. Era come se una bomba strapiena di cacca fosse esplosa proprio nel bel mezzo del salotto. «Ma che diavolo è successo qui?» si chiese Ted. «Quando mamma e papà vedranno tutto questo…»

In quel preciso instante l’attenzione del ragazzo fu colta da un qualcosa che si muoveva al di fuori della finestra accanto alla porta. Pian piano Ted si avvicinò alla finestra e ancora una volta faticò a credere a quel che vedeva: dall’altra parte della strada un gruppo di persone si agitavano urlando, e clamorosamente erano anche loro tutti ricoperti di cacca. «Oh mio Dio» sussurrò Ted «Qui sta succedendo qualcosa di molto strano.»

Ted a quel punto decise di indagare. Si precipitò fuori e una puzza orribile, come quella che c’era in casa sua, lo investì in pieno. Si diresse di corsa verso il gruppo di persone e avvicinandosi ad un ragazzo più o meno della sua età, chiese: «Che cos’è successo qui fuori?»
Il ragazzo si rivolse a Ted: «Una cosa incredibile» iniziò a dire concitato «stavo passeggiando con la mia famiglia quando un enorme ammasso di cacca puzzolente è rotolata verso di noi e ci ha investiti in pieno. Poi ha continuato per quella strada» e indicò una stradina dove in terra s’intravedeva una scia di cacca che portava fino allo stradone principale.

«Quanto era grande questa ‘cosa’?» chiese Ted incuriosito.
«Era alta più o meno due metri» disse il ragazzo riportandosi insieme alla sua famiglia, lasciando Ted confuso e incredulo.

Cos’era quella misteriosa creatura di cacca che gironzolava per la città? E come mai il suo salotto ne era ricoperto? Era forse passata anche a casa sua?

In quel preciso istante Ted ripensò al suo salotto. Ricordò che anche le scale che portavano al bagno erano leggermente sporche di cacca. Un pensiero orrendo prese forma nella sua mente: e se la cacca che lui aveva fatto la notte scorsa si fosse animata? Era per quello che aveva trovato il wc completamente vuoto? La sua cacca aveva forse preso vita e uscita dal bagno si era forse ingrandita fino a diventare un enorme creatura rotolante? Questi pensieri si affusolavano nella sua testa.

«Ehi!» esclamò il ragazzo con cui aveva parlato pochi istanti fa. «Ti senti bene?»
Ted si rese conto che era rimasto completamente immobile in mezzo al marciapiede.

«Sì… credo» rispose confuso. «Devo andare» e corse via.

Gli strani avvenimenti accaduti quella mattina a Hill-Valley, South Dakota, erano appena iniziati.



Mentre Ted attraversava la strada deciso a seguire le tracce lasciate dalla creatura di cacca che aveva preso vita nel bagno di casa sua, continuava a pensare a come fosse stato possibile che un innocuo escremento fosse diventato tanto grande e per di più vivente. Pensò e ripensò sino a quando giunse a quella che sembrava la più probabile delle soluzioni: gli tornò in mente lo spuntino notturno della notte scorsa e a quello che aveva mangiato. Era stata quella strana sostanza a provocargli il mal di stomaco, ed era stato subito dopo il mal di stomaco che si era recato in bagno. Ted si chiese che cosa poteva essere quello strano cibo nel suo frigo. Un cibo capace di creare un mostro fatto di cacca! L’unico modo per scoprirlo era rintracciare l’ammasso puzzolente e cercare di capirne di più.

Erano passate due ore da quando Ted si era messo sulle tracce del mostro, e da allora aveva visto sempre lo stesso spettacolo: ovunque il mostro fosse passsato, tutto aveva lo stesso aspetto, tutto era completamente ricoperto di cacca.

Ted stava camminando per una stradina quando sbucò in una delle piazze della città, e con sua grande sorpresa vide che le tracce lasciate dalla cacca malefica finivano proprio dietro la statua nel centro della piazza.

“Deve essere lì” pensò.

Pian piano si avvicinò alla statua. Man mano che si avvicinava, l’odore di cacca diveniva sempre più forte sino a diventare insopportabile.

Il mostro era lì, immobile dietro il monumento: era alto più o meno quanto gli aveva detto il ragazzo di prima, due metri e qualcosa in più. Non aveva bocca né orecchie. Era solo un'enorme ammasso informe di un colore marrone chiaro completamente costituito da cacca. Un denso fumo dall'odore acre si levava dalla sua sommità. Fissandola meglio Ted notò che sudava; ma non era acqua quella che colava da ogni parte della palla, bensì enormi gocce di cacca, tanto che il suolo attorno a lui ne era completamente ricoperto.

Ted, immobile davanti a quello strano essere, provò a comunicare con lui: «Se... senti» esordì piano. «Chi sei? Sei forse uscita da casa mia?»
Ted aspettò con ansia una risposta che non tardò ad arrivare: «Ciao!» esclamò la creatura.
Ted fu sorpreso di sentire quelle parole dato che la strana cosa non aveva bocca e quindi il suono sembrava uscire dal suo centro.

«Io sono Shit» si presentò la creatura. «E sono nata da te, tu mi hai dato la vita.»
Ted, molto confuso, chiese: «Io? Quindi è stato a causa di quella roba che ho mangiato che sei venuta fuori tu!»
«Quella che tu chiami ‘strana roba’» proseguì Shit «si chiama Proppal. È una delizia sul mio pianeta.»
«Quindi sei una extraterrestre?» chiese Ted.
«Sì» rispose lei. «Vengo da un pianeta chiamato Terra.
«Terra?!» esclamò con sorpresa Ted. «Ma è impossibile! Questa è la Terra!»
«Ti sbagli amico mio » disse Shit. «Se hai un po’ di pazienza ti racconterò tutto. Tu meriti di sapere. Sei il sopravvissuto.»
«Sopravvissuto? Ma come?» chiese Ted che cominciava a perdere la pazienza.
«Dunque» iniziò Shit «la mia è una popolazione molto giovane, ma anche molto complicata. L’unico modo per riprodurci è far mangiare il Proppal agli esseri umani, che di conseguenza ci danno la vita. Proprio come è successo a te.»
«Continua!» incitò incuriosito Ted.
«Come stavo dicendo» proseguì Shit. «Quello è l’unico modo che abbiamo per riprodurci, e la riproduzione è iniziata tre giorni fa, sul pianeta Terra.
«Quindi il vostro popolo ha solo tre giorni di esistenza?» chiese Ted.
«Sì» rispose la creatura. «Il primo nato è stato sulla Terra. Un uomo ha trovato del Proppal e lo ha mangiato.»
«Ti sbagli! Questa è la Terra!» urlò infastidito Ted.
«Lasciami spiegare» continuò Shit. «Questa non è la Terra… questo è un altro pianeta!»
«Cosa?!» esclamò il ragazzo. «Ma è impossibile. Gli umani sono da sempre stati sulla Terra!»
«Da sempre… fino a tre giorni fa!» rivelò la cacca. «Quando il primo di noi è nato ha capito subito che doveva iniziare la riproduzione altrimenti ci saremmo estinti. Quindi ha fatto mangiare del Proppal ad alcune persone e siamo cresciuti sempre di più, sino a quando quegli umani non sono morti.
«Morti?!» esclamò incredulo Ted.
«Ah… non te l’ ho ancora detto, ma dopo un giorno da quando mangiano il Proppal, gli umani muoiono!»

A quella affermazione Ted si sentì male, svenendo per poco.



«Qui… quindi io domani morirò!» esclamò Ted.
«Purtroppo per te si, ma non per me» rispose ironica Shit. «Comunque, come stavo dicendo, una volta che gli umani sono morti, abbiamo cambiato pianeta per continuare la riproduzione.»
«M… ma… se gli umani sulla Terra sono morti…» lo interruppe Ted ancora scioccato per l’affermazione di prima «com'è possibile che su questo pianeta ci siano delle persone?»
«Questo è molto semplice da spiegare: una volta che gli umani sono morti, ne abbiamo portati alcuni con noi su questo pianeta per continuare la riproduzione.»
«Ma ancora una cosa non mi è chiara» disse Ted. «Perché avete dovuto cambiare pianeta? Cosa c’era che non andava sulla Terra?»
«Il motivo è molto semplice… la Terra è stata distrutta! Il clima del pianeta non era congeniale al nostro organismo, così l’abbiamo fatta esplodere!»

A quelle assurde affermazioni, Ted rimase immobile, pietrificato. Degli esseri spaventosi avevano quasi estinto la razza umana, distrutto il suo pianeta d'origine, e il giorno dopo all’alba lui sarebbe morto. Non sapeva cosa fare, ma in preda alla disperazione, dal nulla gli venne un’idea: «Senti!» urlò recuperando un po’ di fiducia grazie al piano che aveva appena realizzato. «Voglio chiederti una cosa, una semplice domanda.»
«Dimmi umano» rispose Shit incuriosita.
«E se per puro caso noi umani decidiamo di fare resistenza e non mangiare più il Proppal?»
Shit rise. «Vi obbligheremo!» disse come se fosse stato ovvio. «Vi tortureremo e vi faremo mangiare il Proppal con la forza! La riproduzione non può finire, altrimenti moriremo.»
Ted parve rincuorato. Il suo piano aveva ricevuto una mano inaspettata. «Allora…» urlò Ted in tono di sfida. «Prendimi! Altrimenti ucciderò gli umani rimasti e voi non vi potrete riprodurre!»

A quel punto Ted iniziò a correre quanto più poteva. Non sapeva bene quello che stava facendo, ma il pensiero che il destino dell’umanità dipendesse da lui lo incoraggiava. Appena iniziò la sua folle corsa, Shit cominciò a inseguirlo. Era molto veloce, ma Ted, spinto dalla forza della disperazione, lo era molto di più.

«Prendimi se ci riesci!» urlò con tutto il fiato che aveva in gola.
Il ragazzo vide che altre cacche giganti si unirono alla sua rincorsa. Erano centinaia, migliaia, tutte ad inseguire un ragazzino tredicenne per la via principale della città. Al loro passaggio, i pochi passanti rimanevano stupiti non capendo cosa stesse succedendo.
Ted continuava a correre, era diretto alle fogne cittadine.

Giunti nei pressi degli stabilimenti, il ragazzo si fermò di colpo accanto ad un enorme pompa scarico, quella che portava l'acqua a tutte le case della città.

«Posso farti un’altra domanda?» disse a Shit che si era appena parata di fronte a lui, alle sue spalle tutte le altre cacche giganti. «Qual è il modo più semplice per sbarazzarsi della cacca?»
Alla domanda Shit disse convinto: «Tu non ti puoi sbarazzarti di noi, siamo più forti… comunque ti darò un’ultima soddisfazione rispondendo alla tua domanda.» Ted rise. «Il modo più semplice per sbarazzarsi della cacca è ucciderla!» esclamò Shit.
«Ancora una volta hai dimostrato di essere uno stupido!» lo insultò Ted avvicinandosi alla pompa scarico. «La risposta esatta è... tirare lo sciacquone!»

In quel preciso istante Ted tirò la leva dello scarico e un enorme quantità d’acqua investì in pieno le cacche malefiche e per poco anche lui, ma riuscì a scostarsi in tempo. Mentre l’acqua le trascinava via, Ted sentì Shit urlare: «Non ti sbarazzerai di noi… sappiamo fare molte cose che tu neanche imma…»

L’urlo di Shit si soffocò. Le cacche erano sparite per sempre. Ted aveva salvato l’umanità.



Mentre tornava a casa, Ted era invaso da un senso di gioia mai provato prima. Appena entrò si recò in salotto dove trovò i suoi genitori sul divano. Appena lo videro si precipitarono verso di lui.

«Ted, sei salvo!» esclamò sua madre mentre lo abbracciava. «Dove sei stato? Eravamo molto preoccupati.»
«Mamma» iniziò Ted intenzionato a raccontare la sua incredibile avventura «non potresti mai immaginarlo!»
La madre lo squadrò: «Come? Che intendi dire? Cos’è successo qui in casa?» chiese impaziente.
«So che non mi crederete, ma questa mattina ho salvato il mondo!»

I genitori lo guardarono con aria sempre più sospetta.

«Ho sconfitto una popolazione di cacche aliene che volevano distruggere l’umanità riproducendosi al posto nostro… ah… anche un’altra cosa: questa non è la Terra!»

A quel punto accadde qualcosa di molto strano, più strano di tutto quello che era successo quella mattina. I suoi genitori si guardarono, e poi si rivolsero entrambi al figlio con tono minaccioso: «Come hai potuto» disse la madre. «Hai ucciso le cacche… ora moriremo tutti! Ma tu la pagherai cara, molto cara!»

Ted strabuzzò gli occhi mentre i suoi genitori si trasformavano in cacche giganti proprio di fronte a lui, e solo allora capì cosa aveva voluto dire Shit quando lo aveva chiamato ‘il sopravvissuto’, e quando aveva detto che le cacche sapevano fare molte altre cose, come ad esempio trasformarsi in esseri umani.